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MIE intervista Shago:"Il talent è un'esperienza che utilizzerai fin quando puoi poi ovviamente devi camminare con le tue gambe, tanto se vali alla gente piaci lo stesso!"

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Shago,alias Roberto Valenza, cantautore conversanese classe ’93, stringe amicizia con la musica a soli 9 anni, con lo studio del canto e di vari strumenti musicali e fin da piccolo inizia a portare in giro i suoi immancabili occhiali e papillon in giro per la Puglia per proporre la sua musica. Attualmente, dopo molte soddisfazioni ottenute a livello regionale e nazionale tra le quali spicca il triondo nel festival “Stella d’Italia” del 2013, è impegnato nel progetto di MTV New GENERATION CAMPUS, una scuola per sole 70 persone selezionate in tutta la nostra penisola ed ha preso parte alle selezioni del talent show XFactor, superando molte scremature e riuscendo a commuovere con un suo inedito uno dei giudici del programma, il rapper FEDEZ.
Ciao Shago, siamo praticamente coetanei quindi sono ancora più contento di realizzare quest’intervista a un ragazzo della mia generazione che, come si dice, “ce la sta facendo” e ti ringrazio di aver accettato il mio invito per questa intervista.
Grazie mille a te, Alessio.
Innanzitutto toglimi una curiosità, cosa c’è dietro al tuo soprannome? Da dove viene questo nome “Shago”?
Allora, è nato più o meno quando avevo 12 anni. Andavo sullo skateboard, mi piaceva fare graffiti, ascoltavo, ed ascolto tutt’ora Hip Hop, ed ho praticamente pensato di avere una “tag”; quindi facevo murales e mi chiamavo Shake, poi ho cominciato a scrivere dei testi, all’inizio d’amore perché sapete quanto amore si può provare a quell’età (ride ndr.) e ho trasformato il nome in Shago, che è una specie di italianizzazione proprio di “shake” inteso come movimento, continuo cambiamento.
Tu sei pugliese, terra di grandi cantanti del passato e del presente, c’è l’aria buona che vi fa cantare bene lì in Puglia? Come vivi il rapporto con la tua città, la tua regione?
In realtà penso sia merito del cibo (ride ndr.), la Puglia è una terra splendida, abbiamo spiagge, abbiamo il sole, anche la bella gente se mi posso permettere. Comunque non so bene perché, forse per il fatto che siamo molto legati alla terra, all’agricoltura e molto spesso, sai, nei campi si cantava per ammazzare, bah…forse potrebbe esserci questo all’origine di tutto ciò. Il mio rapporto col pubblico di Conversano, la mia città, non è stato d’amore al primo ascolto, poi avendo avuto un po’ di credibilità dalla tv, ma soprattutto da tutta la mia esperienza di vita dato che suono da quando avevo 12 anni e in tutti questi anni sono cresciuto artisticamente davanti ai loro occhi, ora si sono convinti. Probabilmente poi tanta gente ancora non mi conosce, sono una persona a cui non piace apparire se non in un contesto musicale, sono un po’ un lupo solitario, ma penso che la solitudine sia anche un buon momento per distruggersi e ricrearsi, non solo musicalmente parlando.
Chi sono i tuoi “idoli” musicali, a chi ti ispiri artisticamente e con chi ti piacerebbe collaborare un giorno? E dei duetti rapper/cantante pop che ascoltiamo spesso ultimamente qui da noi, cosa ne pensi?
Mi piace ascoltare vari generi musicali, se rimaniamo in Italia ti dico che mi piacerebbe collaborare con Cremonini, con Arisa, con Dente, Lucio Dalla purtroppo non c’è più, ma mi sarebbe piaciuto collaborarci, ah poi con Raphael Gualazzi, davvero una bella penna…Sì mi piacerebbe collaborare con loro se parliamo di artisti italiani. Se invece ci spostiamo sulla scena internazionale, andiamo anche un po’ più sul soul; mi piace Ben l’Oncle Soul, un artista francese che ha praticamente ricantato un intero repertorio di musica internazionale in chiave pop/soul, poi mi piacciono un sacco Stromae e i Maroon 5, James Blake. In realtà ti sto dicendo un po’ gli artisti che ascolto, mi piacerebbe misurarmi con loro, per fondere vari stili e trovare una chiave di lettura interessante perché poi in realtà è questa la cosa che ti fa camminare nel commercio, il fatto di portare una cosa fresca, essenziale ma non banale ed orecchiabile. Diciamo che questa è la “chiave del successo” secondo me e per quanto mi riguarda ci sto lavorando, speriamo bene. Dei duetti che citavi tu invece penso che siano molto interessanti, certo non è una novità perché negli Stati Uniti si fanno da anni, però mi piacciono. Non ti nascondo che ho già collaborato con rapper della mia zona cantando proprio dei ritornelli melodici diciamo, devi sapere che poi io prima facevo rap e quindi non posso che apprezzare questa cosa. Certo poi i risultati possono essere due: se ci sono delle personalità riconoscibili è possibile che l’insieme stoni, ma è anche possibile che possa uscir fuori una bomba.
Parlavamo nell’introduzione dei tuoi impegni televisivi recenti con MTV e Sky. Pensi che la Tv e in particolare un talent possa aiutare i giovani ad emergere per il loro talento?
Guarda, io penso che il talent sia una grossa occasione per tutte quelle persone che vogliono fare musica nella vita. E’ anche un’arma a doppio taglio perché bisogna un po’ capire dei meccanismi che ci sono all’interno dei talent, però non ti nascondo che a livello di visibilità una settimana in un talent equivale a qualche anno di gavetta. Quindi serve tantissimo, ma devi sempre avere a mente la tua strada da seguire e mantenere questa identità integra fino alla fine, altrimenti perdi la credibilità di chi ti ascolta e addirittura di te stesso. XFactor comunque mi ha fatto capire che ancora c’è tanta gente a cui piace ascoltare della musica abbastanza semplice, ma allo stesso tempo “poetica”, che riescono a farti passare una bella giornata. Questo è alla fine il mio intento “far passare una bella giornata a chi mi ascolta”, anche perché io passo le mie giornata a suonare e per questo le mie giornate e la mia vita sono belle. E’ bella anche l’intesa umana che nasce con chi come te è a quei casting per portare un po’ della sua musica, un po’ di sé. E’ stupendo poi ricevere il riscontro del pubblico, ho ricevuto tantissimi complimenti sui social. Cioè Shago esisteva anche prima, ma ora se ne sta accorgendo sempre più gente. In definitiva, il talent è un’esperienza che utilizzerai fin quando puoi poi ovviamente devi camminare con le tue gambe, tanto se vali alla gente piaci lo stesso, col talent show o no.
A proposito della visibilità che i talent portano a voi partecipanti, ho visto che dopo la tua uscita dal programma hai ricevuto messaggi anche da personaggi molto influenti sulla nostra scena musicale? Mi riferisco in particolare al tweet di Cesare Cremonini e a quello di FEDEZ.
Sì, mi sono svegliato la mattina ed ho visto il tweet di Cremonini. Non me l’aspettavo, queste son cose che pensi non possano mai capitarti davvero. Ho cantato un suo pezzo ad XFactor, peccato per quella mia piccola dimenticanza che è stata mandata in onda com’è giusto che sia per giustificare anche la mia eliminazione; tanti dicono che mi sono ripreso benissimo, io non sono stato tanto soddisfatto di me stesso non per aver sprecato un’importante occasione, ma perché forse ho dato modo ai giudici di parlare di me in un modo in cui non mi riconosco, ma, ragazzi, vi sfido a vivere un’esperienza del genere, mangiare poco e dormire poco, stare sempre con l’adrenalina a palla e vedere poi quello che succede. Come hai già detto tu, lo stesso Fedez poi mi ha anche fatto un complimento pubblico sempre su Twitter e ne sono stato molto felice. Tornando a Cesare Cremonini poi, vorrei dire che ad oggi uno dei miei sogni è proprio aprire un suo concerto perché penso che sia una delle più belle realtà italiane, ha un modo di scrivere anche di argomenti abbastanza delicati sempre con ironia trasmettendoti un qualcosa che parla comunque di te, della tua vita. Tra l’altro vi invito ad ascoltare il suo ultimo disco perché è veramente una bomba!
Parliamo ora dei tuoi progetti, se ho capito bene c’è in cantiere un EP, ma l’appuntamento più vicino è quello con l’uscita del singolo “Canzone senza nome”, il brano che ha commosso FEDEZ a XFactor. Che altro puoi dirci, hai già in mente delle date, un piccolo tour ecc.?
Ci stiamo lavorando, sarà un piccolo tour di presentazione. Parlerò di me, di quello che faccio, di quello che mi passa per la testa perché penso che oltre alla canzone il pubblico possa essere interessato anche a questo, alla genesi di un artista; infatti più che un tour vorrei fare degli incontri d’autore. Sto organizzando sia in Puglia che in altre parti d’Italia, anche a Roma, vi avviserò ovviamente.
Rimanendo su “Canzone senza nome” voglio farti i miei complimenti perché personalmente mi ha colpito fin dalla prima nota; sai, io ho un debole per il cantautorato e per lo “stile cantautoriale”, anche se mi hai accennato che sullo “stile cantautoriale” vorresti fare una precisazione.
Sì, senza dubbio “Canzone senza nome” può far parte del cosiddetto filone cantautoriale, però se mi permetti una precisazione vorrei dire che a volte il cantautorato si concentra prevalentemente sul concetto puro di quello che si vuole dire tralasciando la musicalità, mentre io voglio trovare una via di mezzo tra il concetto puro e il motivetto che aiuti la canzone ad essere ricordata. Mi sento un po’ più pop, posso dirlo? (ride ndr.) scrivo per il popolo, sono molto attento alla musicalità di quello che presento anche, non lo nascondo, per un punto di vista commerciale. Il pubblico acquisterà una parte di me, una parte del mio essere che non è una cosa brutta. Il cd venduto è anche un incoraggiamento al tuo modo di essere, una ricompensa al tuo lavoro, una grossa soddisfazione per te e per chi ti vuole bene; anche perché c’è anche bisogno di soldi per andare avanti. Quando mi sveglio la mattina e vedo che un mio singolo è stato acquistato, mi guardo allo specchio e penso che sto facendo qualcosa di costruttivo nella mia vita; Parlo con mia madre e mio padre e gli dico “Papà, mamma, io sto provando a vivere di questo!”. Beh… non è bellissimo?
Grazie ancora Shago, sono sicuro che farai tanta strada e che sentiremo molto parlare di te, la stoffa sicuramente ce l’hai quindi continua ad inseguire il tuo sogno.
Di seguito troverete un video, registrato subito dopo l’intervista, nel quale Shago a deciso di regalarci un pezzettino della sua “Canzone senza nome” e un altro pezzettino della cover in acoustic di “Don’t you worry child” degli Swedish House Mafia. Buon ascolto cari lettori di MIE e alla prossima!
 

Alessio Boccali

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